lunedì 29 dicembre 2008

Impianti geotermici italiani in Nevada - USA

Sono in via di completamento nella Contea Churchill (Nevada) due innovativi impianti geotermici di Enel North America. L'entrata in produzione di Stillwater e Salt Wells, spiega Enel in una nota, contribuira' all'obiettivo dello Stato americano di realizzare il 20% della produzione da fonti rinnovabili entro il 2015.

Con una capacita' installata complessiva di 65 MW lordi, le due centrali produrranno circa 400 milioni di chilowattora all'anno, in grado di soddisfare i consumi di circa 40.000 famiglie americane, evitando cosi' l'emissione in atmosfera di oltre 300 mila tonnellate all'anno di CO2. "Forte della sua esperienza ormai centenaria in Italia -afferma Francesco Starace, Direttore della nuova Divisione Energie Rinnovabili- Enel e' oggi protagonista della geotermia anche negli Stati Uniti con un impianto gia' operativo e un portafoglio di progetti in stadio avanzato di sviluppo per una capacita' di oltre 150 MW in Nevada, California e Utah".


TAG: IMPIANTI GEOTERMIA

domenica 28 dicembre 2008

Cosa sono gli impianti geotermici?

Uno dei sistemi di riscaldamento da fonti rinnovabili meno conosciuti è sicuramente rappresentato dagli impianti basati sullo sfruttamento dell’energia geotermica. Questo genere di impianto sfrutta la differenza di temperatura tra i vari strati del terreno per riscaldare o raffreddare, attraverso una pompa di calore, il liquido contenuto nel circuito dell’impianto di riscaldamento e condizionamento.
Ad un primo approccio un tale sistema lascia abbastanza perplessi in quanto non è facile capire come sia possibile ricavare calore dal terreno se non in presenza di particolari condizioni geologiche. Sembrerebbe quindi un sistema utilizzabile solo in certe zone. In realtà non è così, come si evince da alcune ricerche che abbiamo effettuato. Anche in questo caso, è abbastanza difficile poter fornire cifre esatte riguardo a rendimenti, efficienza e costi. Riguardo alle problematiche connesse a questo genere di impianti c’è da dire che anche in questo campo il nostro paese è molto arretrato e lo sfruttamento dell’energia geotermica avviene da diversi anni in molte parti del mondo. Vediamo ora più in dettaglio l’argomento.

Che cos’è
Iniziamo con il concetto base: il terreno infatti contiene una inesauribile sorgente di calore: la temperatura, man mano che si scende sotto terra, aumenta grazie all'energia geotermica che dal nucleo terrestre si dirige verso la superficie. Il terreno, inoltre, si riscalda grazie al sole ed è in grado di assorbire circa la metà dell’energia che riceve. Tecnicamente possiamo dire che le temperature del globo sono crescenti man mano che si scende in profondità, in media ogni 100 metri la temperatura delle rocce aumenta di +3 °C (quindi 30 °C al Km e 300 °C a 10 Km). Questo è valido però solo per quanto riguarda la crosta terrestre, nel resto del globo l'aumento di temperatura con la profondità (detto gradiente geotermico) è sensibilmente minore e varia tra 0.3 °C/km e 0.8 °C/km.
Parlando di “geotermia” dobbiamo anche fare una distinzione tra quella classica che sfrutta anomalie geologiche e vulcanologiche per produrre energia elettrica tramite il vapore estratto dal sottosuolo (come nel caso di Lardarello in Toscana) oppure che sfruttano l’acqua calda sempre estratta dal terreno come avviene in alcune zone italiane.
Questa non è però la forma di geotermia che interessa i nostri scopi. Noi prendiamo in considerazione quella che viene definita “geotermia a bassa entalpia”, termine tecnico che indica lo sfruttamento del sottosuolo come serbatoio termico dal quale estrarre calore in inverno ed al quale cederne in estate. In base a questo concetto è facile capire le ragioni per le quali il sistema è utilizzabile in qualsiasi zona, dal mare alla montagna passando per le pianure e le città: basta avere la possibilità di poter accedere al terreno.
Lo scambio di calore con il terreno avviene sfruttando un sistema costituito dalle cosiddette “sonde geotermiche” che non sono altro che una serie di tubazioni inserite nel terreno. Da quanto dichiarato dai produttori ed installatori di impianti geotermici, il solo calore del terreno (in abbinamento alla pompa di calore che funziona elettricamente e comunque assorbe energia) è sufficiente per un completo riscaldamento e raffrescamento di ambienti di svariate dimensioni, senza alcun limite e senza l’utilizzo di caldaie per un apporto termico aggiuntivo durante i periodi più freddi.
E’ sufficiente disporre di un numero di sonde geotermiche adeguate alle dimensioni degli ambienti da riscaldare. Le pompe di calore sono disponibili da circa 50 anni e la tecnologia ha raggiunto una maturità tale da garantire efficienza ed affidabilità. Questo tipo di macchine ha il vantaggio di fornire più energia (calore) di quanta ne viene richiesta per funzionare in quanto il sistema assorbe calore da un mezzo esterno. Gli elementi principali di un impianto di riscaldamento/raffrescamento sono quindi costituiti dalle sonde geotermiche inserite nel terreno, dalla pompa di calore installata all’interno dell’edificio e dal sistema di distribuzione del calore agli ambienti attraverso i cosiddetti “terminali a bassa temperatura”.
I terminali di un impianto di riscaldamento possono essere costituiti dai classici radiatori (i caloriferi), da ventilconvettori o da impianti radianti a pavimento e parete. Solitamente i radiatori classici lavorano con temperature elevate (in media tra i 65 ed i 70° C) mentre gli impianti a pannelli radianti a pavimento, parete o soffitto lavorano a temperature di 30-35° C. Per questo motivo sono definiti “terminali a bassa temperatura”. Questa è una distinzione importante in quanto, sebbene gli impianti geotermici possano funzionare anche con terminali classici, il riscaldamento del liquido a temperature elevate richiede un quantitativo di energia che vanifica i vantaggi offerti dall’impianto geotermico.

Sonde e collettori
Abbiamo parlato di sonde geotermiche per lo scambio di calore con il terreno. In realtà anche su questo componente dell’impianto sono necessarie alcune distinzioni. Le sonde sono costitute da una coppia di tubi uniti tra loro (uno di andata ed uno di ritorno) per formare un circuito chiuso all’interno del quale circola un apposito fluido (miscela di acqua ed anticongelante). Le sonde geotermiche vengono inserite nel terreno attraverso perforazioni verticali di profondità variabile tra i 50 ed i 150 metri in funzione dell’energia termica richiesta. Le sonde sono poi collegate ad un apposito collettore collegato alla pompa di calore.
Il vantaggio di questo sistema è rappresentato dal ridotto ingombro (le sonde possono essere inserite sotto l’edificio prima della costruzione) e dalla possibilità di generare il raffreddamento estivo. In alternativa alle sonde è possibile utilizzare un impianto a pozzo costituiti da due pozzetti, uno di prelievo con al proprio interno una pompa sommersa, ed uno di rimando. Il fluido caldo prelevato viene inviato alla pompa di calore che ne estrae il calore attraverso un apposito scambiatore e quindi rimandato nel terreno dove torna a scaldarsi. Questo tipo di soluzione è molto economica ed offre una resa maggiore in confronto alle sonde o ai sistemi orizzontali e sono molto validi su impianti di potenza medio-alta.

Un terzo sistema è rappresentato dai cosiddetti “collettori orizzontali” costituiti da tubi di plastica costituenti una serpentina interrata orizzontalmente ad una profondità di circa 1,5 metri. Il sistema a collettore orizzontale ha il vantaggio di offrire costi di realizzazione contenuti ma presenta il lato negativo derivante dalla grande superficie utilizzata che diventa non più edificabile. Funzionamento dell’impiantoPer i nostri scopi prendiamo in considerazione un sistema basato sull’utilizzo di sonde che funziona quindi nel seguente modo: durante l'inverno il terreno ha una temperatura generalmente superiore a quella esterna, il fluido scende in profondità attraverso le sonde, sottrae calore al terreno e torna in superficie ad una temperatura maggiore provocando l'evaporazione del refrigerante che circola nel sistema della pompa di calore, il liquido quindi si espande assorbendo calore dalla sorgente esterna
All’uscita dell'evaporatore il fluido, ora allo stato gassoso, viene aspirato all'interno del compressore azionato da un motore elettrico. Questo fornisce energia meccanica che viene usata per comprimere il fluido che, in conseguenza dell’aumento di pressione, si riscalda venendosi così a trovare nelle condizioni ottimali per passare attraverso un condensatore (scambiatore). In questa fase si ha un nuovo cambiamento di stato del fluido, che passa dallo stato gassoso a quello liquido cedendo calore all'acqua (o all’aria) utilizzata come fluido vettore per il riscaldamento degli ambienti o per la produzione di acqua sanitaria.
Il ciclo termina con la sua ultima fase dove il liquido passa attraverso una valvola di espansione trasformandosi parzialmente in vapore e raffreddandosi, riportandosi così alle condizioni iniziali del ciclo. Lo stesso sistema, con opportuni accorgimenti impiantistici atti ad invertire il ciclo, può essere usato per il raffrescamento estivo sottraendo calore dagli ambienti per cederlo al terreno. In generale per il condizionamento estivo. Con le pompe di calore si ha quindi il vantaggio di sfruttare una sola macchina reversibile in grado di invertire le funzioni dell'evaporatore e del condensatore, fornendo così caldo in inverno e fresco in estate.

Da quanto dichiarato da diversi produttori di sistemi, una pompa di calore collegata ad una sonda geotermica inserita a circa 100 metri di profondità, è in grado di estrarre dal terreno una potenza sufficiente per riscaldare una abitazione unifamiliare standard. Sembrerebbe quindi che dopo l’installazione un impianto geotermico sia sufficiente per garantire la completa indipendenza di una normale abitazione. Niente più caldaie e quindi niente consumi di metano o GPL.

Da quanto dichiarato sembrerebbe proprio così. E’ però necessario considerare anche l’energia elettrica assorbita dalla pompa di calore. Vediamo la descrizione tratta dal sito di un produttore del settore. Efficienza di una pompa di caloreL'efficienza di una pompa di calore è rappresentata dal coefficiente di prestazione COP (Coefficient of Performance), inteso come rapporto tra l'energia termica resa al corpo da riscaldare e l'energia elettrica consumata perché possa avvenire il trasporto di calore medesimo. Un valore di COP tipico di un sistema piuttosto efficiente, può essere considerato pari a 3 (valori normali sono compresi tra 3,5 e 4,5): ciò significa che per ogni kWh di energia elettrica consumato, la pompa di calore renderà 4 kWh d'energia termica all'ambiente da riscaldare. La termodinamica ci insegna, ma ce lo suggerisce anche il buon senso, che il lavoro necessario per portare l'energia termica da un livello di temperatura più basso ad uno più alto è proporzionale a tale dislivello o salto di temperatura.
Da ciò consegue la prima buona regola energetica di utilizzare per il riscaldamento di ambienti abitati, che vanno mantenuti a temperatura di comfort intorno ai 20º, temperature per i fluidi di riscaldamento degli impianti non superiori ai 35º sufficienti allo scopo. Con acqua disponibile a 10º-15º, il salto di temperatura è conseguentemente di solo 20º-25º e, in queste condizioni, il rapporto tra calore reso all'impianto di riscaldamento e la potenza richiesta dalla pompa di calore nelle buone macchine moderne si aggira intorno a 4, potendo giungere anche a 5. Ciò significa che, spendendo 1 kW elettrico per l'azionamento dell'impianto si ottengono almeno 4 kW termici per l'utenza; gli altri 3 KW, ovvero il 75% del fabbisogno termico, vengono prelevati dall'ambiente e, più precisamente, nel caso da noi ipotizzato, dal sottosuolo; di conseguenza si può propriamente parlare di fonte "geotermica". VantaggiLa realizzazione di un impianto geotermico completo (riscaldamento + raffrescamento) è senz'altro la soluzione più conveniente, in quanto comporta un minor tempo di ammortamento del costo dell'impianto.
Alcuni dati di letteratura mostrano infatti un costo specifico medio per unità di calore prodotto pari a 1/3 di quello di un impianto tradizionale con caldaia a gasolio e 1/2 di quello di un impianto tradizionale con caldaia a metano. CostiIl costo è funzione del carico termico dell'edificio, ovvero di quanto calore l'edificio ha bisogno, e del tipo di sottosuolo dal quale si preleva calore. Tuttavia, ipotizzando dei dati medi, per una abitazione di 150 mq sono necessari 17.000 €.

Descrizioni ed analisi basate su documenti pubblici reperibili in internet. Sono stati inclusi testi tratti dal sito Geotermica Saval Srl e dal sito Geotermia.org.

Paesi Bassi. Geotermia da una ex miniera di carbone

Paesi Bassi: geotermia da un’ex miniera di carbone.
Succede a Heerlen, cittadina dei Paesi Bassi, dove una vecchia miniera di carbone oramai abbandonata da oltre 30 anni è stata convertita in una moderna fonte di energia geotermica. Si tratta del progetto Minewater, entrato in funzione recentemente per fornire riscaldamento e climatizzazione a 350 edifici tra abitazioni ed esercizi commerciali del centro urbano olandese. Il sistema sfrutta i rami sotterranei della cava ora completamente inondati di acqua, che a quella profondità segna una temperatura di 32° C, e a cui si accede attraverso cinque pozzi scavati successivamente in diverse zone, ciascuno di 700 metri di profondità. I pozzi in questione pompano l’acqua in superficie ad una velocità di 80 metri cubi l’ora, portando la massa ad una temperatura di 28° C. A questo livello un impianto ne estrae il calore per indirizzarlo al sistema idraulico dei radiatori, mentre l’acqua, ormai raffreddata, viene rispedita 450 metri sottoterra. Un nuovo modo per dire “veramente” addio ai combustibili fossili.
Geotermica Saval Srl

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sabato 27 dicembre 2008

Al petrolio piace il geotermico

Sembra che importanti investitori USA si stiano orientando verso gli investimenti nell'energia geotermica, e si fanno grossi nomi: da Warren Buffett a Google Inc.. Specialmente quest'ultima spinge molto sull'acceleratore, donando 10 milioni di $ ad un laboratorio per le ricerche geotermiche e pressando il governo statunitense perché investa nella ricerca.
Il Los Angeles Times racconta la storia di un impianto geotermico attivo nel Nevada, che produce energia sufficiente a tutti gli abitanti della città di Reno (quella famosa per i casinò e i divorzi lampo). Pur godendo di tale fortuna, i cittadini, come racconta il responsabile dell'impianto "non sanno neppure che esiste", tanto è silenzioso e discreto e pulito.
Il Nevada ha altri 45 progetti analoghi, e riferisce un ricercatore: "Mi sono occupato di geotermia per 25 anni, e non ho mai visto una cosa simile. Il denaro sta cadendo dal cielo."
Chissà che Beppe non abbia davvero ragione... In fin dei conti, è proprio la geotermia che sta salvando l'Islanda dal disastro definitivo!


Fonte: http://petrolio.blogosfere.it

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mercoledì 24 dicembre 2008





Geotermica Saval Srl



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Geotermia targata Italia all’IKEA di Coventry

Geotermia targata Italia all’IKEA di Coventry

Nuova significativa affermazione della geotermia italiana nel Regno unito: tramite il proprio distributore AERMEC UK Limited, l'azienda veronese ha fornito otto coppie di pompe di calore acqua-acqua NBW/NLW-H che costituiranno il cuore di un sistema geotermico che sarà realizzato dal gigante dell'arredamento domestico IKEA a Coventry.
L'IKEA si è proposta di ridurre al minimo l'impatto ambientale di tutte le proprie operazioni. Per questo motivo ha fissato alti standard nella costruzione di un nuovo negozio che andrà costruito nel centro di Coventry su un terreno precedentemente adibito allo sviluppo industriale.
Sistema geotermico con pozzi d'acquaL'acqua viene pompata in superficie per raffreddare e riscaldare usando una ridotta quantità di potenza.
In Gran Bretagna i sistemi geotermici sono per la maggior parte progettati per fornire solo una parte dell'energia richiesta per il raffreddamento e il riscaldamento, mentre la rimanente porzione viene fornita da sistemi tradizionali a combustibili fossili. Gli esperti di energie rinnovabili e di HVAC della TCS (Totale Concept Solutions) sono stati interpellati dall'IKEA per lo sviluppo di un progetto geotermico in grado di generare la totalità dell'energia richiesta per il riscaldamento dell'edificio, per il condizionamento e per la produzione di acqua calda sanitaria: 1500 kW di potenza termica o frigorifera oltre a 300 kW per l'acqua sanitaria.
Le pompe di calore di AERMEC sono state individuate come le più idonee per la realizzazione del progetto.In quanto parte di un sistema ad anello aperto, sono stati scavati sul posto quattro pozzetti dal diametro di 550 mm e distanti tra loro 120 metri. Due di essi vengono utlizzati per l'estrazione di acqua da falda acquifera su letto di arenaria situato in profondità sotto la superficie, mentre i rimanenti due riportano l'acqua alla falda. Il trasferimento di calore avviene utilizzando uno scambiatore per assicurare l'integrità dell'ambiente circostante in modo che non ne risulti compromesso.
Il vantaggio nell'utilizzo di energia geotermica consiste nel suo essere costante e prevedibile. Pompata da pompe sommerse in ogni pozzetto, l'acqua sul terreno dell'IKEA raggiunge la superficie ad una temperatura costante di 12°C a 20 litri al secondo.

Approfondimenti

www.geotermicasaval.it

lunedì 22 dicembre 2008

55% per pompe di calore solo se si sostituisce integralmente l'impianto

55% per pompe di calore solo se si sostituisce integralmente l'impianto

L´Agenzia delle Entrate ha precisato che la detrazione del 55% delle spese sostenute per interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale ( art. 1 comma 347 L. 296/2006) con pompe di calore ad alta efficienza o con impianti geotermici a bassa entalpia è sfruttabile solo se l´intervento consiste nella sostituzione integrale dell´impianto preesistente.Se la pompa di calore è utilizzata semplicemente per integrare l'impianto esistente o per una sostituzione parziale la detrazione non è ammissibile. La precisazione è contenuta nella Risoluzione n. 458/E del 1 dicembre 2008.

Fonte ACCA

Geotermica Saval Srl

55% per pompe di calore solo se si sostituisce integralmente l'impianto

55% per pompe di calore solo se si sostituisce integralmente l'impianto

L´Agenzia delle Entrate ha precisato che la detrazione del 55% delle spese sostenute per interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale ( art. 1 comma 347 L. 296/2006) con pompe di calore ad alta efficienza o con impianti geotermici a bassa entalpia è sfruttabile solo se l´intervento consiste nella sostituzione integrale dell´impianto preesistente.Se la pompa di calore è utilizzata semplicemente per integrare l'impianto esistente o per una sostituzione parziale la detrazione non è ammissibile. La precisazione è contenuta nella Risoluzione n. 458/E del 1 dicembre 2008.

Fonte ACCA

Geotermica Saval Srl

domenica 21 dicembre 2008

Geotermia Bergamo

Energie alternative - Il sistema che prevede lo scambio di calore con il sottosuolo ha già trovato applicazioni pratiche in alcune abitazioni, e sempre più famiglie scelgono questa tecnologia

Bergamo News - 21/12/2008
In città spuntano le prime case con riscaldamento geotermico


A Bergamo spuntano esempi di riscaldamento geotermico. Dopo l'articolo di Bergamonews, che approfondiva la "provocazione" lanciata dall'Università, le segnalazioni si moltiplicano. C'è la nuova scuola per l'infanzia di via Codussi, come ha ricordato il Comune, ma qualcosa si muove anche nell'edilizia privata. "Il sistema ha dato prova di funzionare bene" dicono gli inquilini."...per pescare il calore del suolo siamo scesi fino a 100-150 metri di profondità". La spesa va dai seimila ai diecimila euro in più per appartamento rispetto ai prezzi di mercato. Questo per quanto riguarda le case nuove, per le abitazioni vecchie l'installazione dell'impianto avrebbe costi molto elevati". L'investimento ha un buon ritorno sia dal punto di vista del risparmio che del contributo all'ambiente: "La resa del riscaldamento geotermico è buona, specialmente se lo si abbina a un buon isolamento. Certo, c'è il costo della bolletta elettrica per far funzionare la pompa di calore, ma il risparmio è comunque garantito. E poi si azzerano le emissioni. Nella casa di via Verdi siamo andati oltre, eliminando anche il gas. La cucina funziona infatti ad induzione". In parole povere, l'acqua della pasta viene scaldata sfruttando un principio magnetico. La geotermia insomma fa proseliti.

Geotermica Saval Srl - Geotermia, ground response test, sonde geotermiche